(ANSA) – ROMA, 18 NOV – Una folla commossa ha salutato Raimondo D’Inzeo. E i funerali del ‘piu’ grande dei cavalieri’ non potevano non essere officiati nel maneggio piccolo della Caserma Salvo D’Acquisto di Roma, sede del 4/o Reggimento dei Carabinieri a Cavallo di cui D’Inzeo e’ stato anche presidente onorario. E a rendere omaggio alla salma del recordman azzurro (8 presenze alle Olimpiadi eguagliate soltanto dal fratello Piero) scomparso venerdi’ all’eta’ di 88 anni, c’erano i vertici militari, a partire dal Comandante Generale dell’Arma, il generale Leonardo Gallitelli, e politici, tra cui il sottosegretario di Stato al ministero della Difesa, Gioacchino Alfano, il generale Rolando Mosca Moschini, consigliere militare del Presidente della Repubblica e Luca Pancalli, assessore alla qualita’ della vita, sport e benessere del Comune di Roma. ”D’Inzeo ha fatto grande il nostro paese”, ha riconosciuto il presidente del Coni Giovanni Malago’ a margine della cerimonia a cui hanno partecipato anche numerose autorita’ sportive, compreso il commissario straordinario della Fise, Gianfranco Rava’ – lascia un’impronta insostituibile piu’ che indimenticabile. Spero che quello che ha fatto nello sport insieme al fratello Piero possa un giorno essere fatto da qualcun altro”. Il cappellano militare, don Gino Carlino, invece, nella sua omelia ha ricordato ”i numeri di una certa grandezza” che hanno costellato la vita della leggenda dell’equitazione italiana – un oro olimpico a Roma ’60, due argenti e 3 bronzi, oltre a due ori, un argento e un bronzo ai Mondiali – e la sua ”fama autentica uscita dalla cronaca ed entrata nella storia”. E’ stata poi Raimonda a tracciare il ricordo del nonno, per conto della famiglia: del fratello Piero, della moglie Giuliana e dei figli Susanna e Guido. ”Mi manchera’ non sentirmi piu’ dire che sono un sacco di patate a cavallo – le sue parole-. Sei stato un esempio di signorilita’, umilta’ e ironia”. Poi il saluto militare e il nitrire dei cavalli schierati all’uscita del feretro. Come se volessero anche loro salutare il piu’ grande dei cavalieri. (ANSA).