RUBRICA LIVE
UN PIANOFORTE, UNA VOCE
Antonella Ruggero al Blue Note, Milano 26/01/2017
La meraviglia dell’incontro, regala un progetto di condivisione e bellezza. In una fredda serata milanese di fine Gennaio, il Blue Note accoglie l’incontro fra una voce calda e profonda, quella di Antonella Ruggiero e il suono classico e barocco di pianoforte del maestro Andrea Bacchetti. La fusione fra due strumenti quale voce e piano, rende regale e magnificente il concetto dell’ascolto; l’occasione di dare nuova veste a successi della carriera di A. Ruggiero sia come cantante solista che come cantate del gruppo dei Matia Bazar, porta nuova linfa vitale ad un repertorio, variegato e fedele, della cifra stilistica dell’artista, dove le parole si fanno nuove, sottolineate ed impreziosite dai suoni illuminanti e romantici del Maestro.
I due s’incontrano nel 2014, alla fine della registrazione di una puntata del noto programma di Piero Chiambretti Markette, dove il maestro viene proposto per la sua singolare presenza scenica, divisa fra genio e impacciato uomo di spettacolo. Fautore dell’incontro é Roberto Colombo, musicista, produttore e marito della cantante; i punti d’incontro sono sia la cittá di provenienza, Genova, sia l’amore per il bel canto e la musica classica.
Prende forma così, uno dei progetti più ambiziosi e riusciti del panorama musicale nostrano.
Il Blue Note da il tutto esaurito da settimane, il pubblico è pronto per accogliere, una serata dove la nostalgia non troverá posto; ”La vita imprevedibile delle canzoni” titolo del nuovo lavoro discografico di Antonella Ruggiero e Andrea Bacchetti, é il sunto di due anni di concerti in giro per la penisola, portando con se un bastimento di applausi e riconoscimenti.
La scelta delle canzoni è assolutamente azzeccata, sono tutte nuove le canzoni, gli arrangiamenti e le musiche scritte da A.Bacchetti, portano alla luce la profondità di parole, che se bene conosciute dai tanti, vengono alleggerite e liberate, l’attenzione è massima, voce e piano, s’inseguono, si accompagnano, cercando si ritrovano, la vitalità é primavera dei cuori, in ascolto.
Il concerto si apre con la dolcissima “Amore lontanissimo” portata in gara a Sanremo nel 1998. Classificatasi al secondo posto, viene successivamente inserita nell’album “Registrazioni moderne”, anche in questa occasione, si vuole dare nuovo corso a canzoni giá edite, prese nel repertorio dei Matia Bazar. Il suo essere sempre all’avanguardia e il suo sguardo verso la musica dei nuovi gruppi di musica contemporanea, la porterá a duettare con i giovanissimi Subsonica, Bluvertigo, Timoria la Banda Osiris e molti altri, tutti di futura affermazione e successo. La sua natura ribelle ed eccentrica fa di Antonella Ruggiero padrona assoluta del palcoscenico. Dotata di un’ estensione vocale che gli permette di passare dal registro pop a quello lirico, “di soprano leggero”, è divenuta col tempo un’ icona della musica, non solo in Italia ma del panorama internazionale. Il pubblico accoglie con gioia e meraviglia il nuovo corso delle canzoni conosciute; il segnale é forte e deciso, si parte e si attraverseranno i mondi intimi delle parole; a sottolineare il soro significato, la bravura e la straordinaria sensibilità del maestro A. Banchetti.
Una dopo l’altra le canzoni, scivolano via, nessuna parola, a interrompere l’estasi; arriva il tempo, di “per un’ora d’Amore”, ”Aristocratica”,“Vacanze Romane”, successi consumati nei jukebox dell’epoca, che hanno portato in giro per il mondo forse l’unico vero gruppo pop italiano i Matia Bazar; gruppo formatosi a Genova nel 1975 da Antonella Ruggiero (voce), Carlo Marrale (voce, chitarra), Piero Cassano (voce, tastiera), Aldo Stellina (basso e cori), dopo la pubblicazione del primo 45 giri entra nella formazione Giancarlo Golzi (batteria).
Una piccola curiosità, Matia nel dialetto genovese, significa Matta, era il nome d’arte scelto da A. Ruggiero per la pubblicazione del suo primo 45 giri solista, nel 1974 “io Matia”, in seguito il brano viene riedito e inserito nel primo album del gruppo “Matia Bazar 1” del 1977.
Con questa formazione i Matia scalano le classifiche e sino al 1989 (data in cui Antonella lascierá il gruppo) registreranno 11 album, vincendo un festival di Sanremo nel 1978 con il brano “e dirsi ciao”.
Tornando al concerto, il maestro sfoglia con piglio deciso e a volte anche divertente, il libro di spartiti, concedendo sprazzi di pausa ai tasti del suo strumento. Andrea Bacchetti sin dall’età di 11 anni si mette in mostra per le sue doti musicali e concertistiche, che lo porteranno sin da ragazzo a calcare i palchi di numerosi teatri, non solo in Italia, ma anche in diverse capitali europee, nonché festival prestigiosi di musica classica e barocca.
Un silenzio, quasi monastico accoglie brano dopo brano lo svolgersi del repertorio, mentre applausi convinti, portano i due mattatori, al centro del palco per un abbraccio dolcissimo, l’armonia concede brani come “Fantasia” qui in chiave dark, con un suono che si fa grave ed impetuoso, “cavallo bianco” primo grande successo del gruppo ligure. In seguito arriverá uno dei capolavori “Echi d’infinito” scritto a 4 mani da Mario Venuti e Pippo Rinaldi (in arte Kaballà).
Il progetto si è concretizzato, con l’uscita il 16 novembre 2016 del cd “la vita imprevedibile delle canzoni”, con 15 canzoni (tutte eseguite dal vivo al BlueNote, co l’aggiunta di “mister Mandarino”, “e dirsi ciao”).
Il concerto volge al temine, con la concessione di due bis, con sorrisi colmi d’emozione da parte dei due artisti, uniti in un’abbraccio, si conclude una serata all’insegna della Bellezza.
Che la Musica sia con Noi.