Patrocinato dal Comune di Rozzano e organizzato anche quest’anno dall’Associazione Culturale Kaleidos e Aurora, è cominciato  venerdì 26 e terminerà domani  Domenica 28 Giugno,  il 4° Festival Blues di Rozzano. Un traguardo di tutto rispetto, il cui programma proporrà, nelle sessioni opportunamente distribuite nell’arco delle tre giornate, una quindicina di Blues Band tra le più rappresentative della scena Milanese. Come nelle precedenti edizioni, si è cercato di costruire un evento culturalmente prezioso, aperto e gratuito, nel quale l’intrattenimento è solo l’aspetto più evidente di un obiettivo ambizioso: emozionare e dare una possibilità al bisogno d’incontro che hanno le persone.
L’accogliente cornice della Cascina Grande di Via Togliatti, diventerà lo scenario per ascoltare una musica mai banale, il Blues. Un’espressione che si tenta di relegare in una residualità, mentre rimane vivace di un esercito di appassionati, di centinaia di musicisti che lo praticano con profitto e un interesse di sostanza che ha visto nel 2014 la realizzazione di non meno di 150 festival a lui dedicati.
Ogni Festival tuttavia ha il suo profilo, la sua storia. Il valore aggiunto che intende perseguire questo Festival è divenuto più chiaro con l’esperienza delle edizioni precedenti: portare la periferia di Rozzano, l’hinterland milanese e il Blues in un centro, segnalare al cuore della città che una doppia marginalità, quella urbana e quella culturale, non ne fanno una, ma diventano la possibilità di andare al cuore delle persone.
E’ curioso che Milano non abbia un Festival del Blues in grado di recepire il capitale di capacità e passione proposto dal Blues Italiano. Un vuoto spiegabile non tanto e non solo da un’indifferenza ma anche dal fatto che il Blues conserva ancora quel tanto di riottosità e odor di umanità, che lo mette a suo agio in qualunque frontiera.
Nel Festival Blues di Rozzano tutti i musicisti selezionati – nessuno escluso – porteranno nel momento dell’ “ora felice”, nello spazio acustico, come nelle serate, l’orgoglio, l’incanto e l’ossessione per questa musica unite alla consapevolezza che il Blues funziona se è condiviso. Le performance saranno il ponte tra le ansie, le inquietudini della contemporaneità e l’antidoto proposto dal Blues.
A Loro il compito di trasportare un’emozione dalle periferie del Blues, a Voi la possibilità di portarla al Centro di quanto più conta.