di Pier Maria Marchetti
Ieri 17 settembre  alle ore 18 si è tenuto  con “Capita a tutti l’occasione di essere giusti”, presso il Circolo della Stampa di Milano la presentazione del libro di Giulio Cavalli “Mio padre in una scatola di scarpe” che racconta la storia vera di  Michele Landa, il metronotte ucciso nel casertano a colpi di pistola il 6 settembre 2006 e poi ritrovato carbonizzato dentro la sua auto.
Al tavolo dei relatori  Giuseppe Gennari, Magistrato  a Milano dal 1999 che ha svolto le funzione di GIP nelle principali inchieste di ‘ndrangheta degli ultimi tempi, ha evidenziato che il “mafioso” è oggi “l’uomo-bene” che riesce ad avere consenso attorno alla sua persona e alla sua attività per il sostegno  espresso dal punto di vista di favori e di denaro che dona alla comunità di cui fa parte e che per questo motivo crea attorno a sé una rete se non di approvazione almeno di silenzio. Il Dott. Gennari  ha dato un altro spunto di riflessione ponendo  l’accento sull’errore compiuto spesso dal cittadino comune  nell’utilizzo di atteggiamenti mafiosi che consistono nel chiedere favori che portano al non rispetto delle regole.
L’evento è stato preceduto da un  FlashMob  organizzato dalla Cooperativa Pepita Onlus, di cui Ivano Zoppi, presente come Relatore, è fondatore e Presidente, la Cooperativa è conosciuta sul territorio  per la sua attività di prevenzione del disagio giovanile. Il FlashMob   ha avuto l’obiettivo di porre l’attenzione sul tema dell’omertà e del bullismo, trenta ragazzi delle scuole medie inferiori  si sono posti su delle scatole da scarpe e dopo una manciata di secondi sciogliendo le righe hanno urlato il loro slogan “parla che ti passa”, aperte le scatole e consegnati ai passanti i segnalibri “parla cheti passa”.
Giulio Cavalli, nel suo intervento ha evidenziato che quando si parla di vittime della mafia, sono compresi in questo termine i familiari che subiscono il dolore della morte di un proprio caro ma anche la difficoltà di ricostruire quella fiducia nella vita e nello Stato che con il dramma si perde. Dalla sua esperienza personale Cavalli  vuole affermare che lo “Stato c’è” la presenza del Magistrato Gennari ne è la prova e come lui tantissimi uomini che ogni giorno si dimostrano dei veri “servitori dello Stato” nell’accezione più nobile del termine.
Moderatore garbato e brillante il giornalista Luciano Genovese editore Gruppo iNetweek

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