E’ morto a Torino Giorgio Faletti. Lo scrittore, attore e cantante italiano aveva 64 anni. Si è spento all’ospidale Molinette, dove era ricoverato per una malattia. Lo conferma la sua agenzia di spettacoli ‘International music and arts’. Aveva annullato i suoi spettacoli annunciando di non stare bene.
Personaggio poliedrico, artista dai tanti volti, Faletti ha conosciuto il successo in vari ambiti artistici: dalla tv per tutti, alla scrittura, alla musica come cantante e autore, fino al cinema impegnato. Cabarettista di fama in tv, ha fatto ridere il grande pubblico a Drive in, e poi quello della prima serata del sabato in un Fantastico (era il 1990) con Pippo Baudo, Marisa Laurito e Jovanotti. Intanto, laureato in Giurisprudenza, coltiva anche la passione per la musica pubblicando nel 1988 pubblica il primo mini-album Colletti bianchi, colonna sonora del telefilm omonimo che lo vede fra i protagonisti. Nel 1991 suo secondo disco, Disperato ma non serio, che contiene tra le altre canzoni, Ulula, uno dei brani piu’ trasmessi in radio nell’estate 1991. Sempre quell’anno scrive per Mina, Traditore, e la include in Caterpillar, ma poi sara’ anche autore di brani per Milva, Fiordaliso, e Branduardi. Nel 1992 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo in coppia con Orietta Berti con la canzone Rumba di Tango, inserita poi nel suo terzo album Condannato a ridere. A Sanremo torna nel 1994 e vince il premio della critica, classificandosi anche al secondo posto in assoluto, con Signor Tenente, una canzone ispirata alla strage di Capaci e d’Amelio, che e’ rimasta nell’immaginario collettivo. Ma e’ nel 2002 che sorprende tutti, pubblico e critica, con il suo straordinario esordio da narratore con il primo thriller, Io uccido, che vende oltre 4 milioni di copie. Nel 2004 raddoppia con il secondo romanzo Niente di vero tranne gli occhi, che al momento ne ha vendute tre milioni e mezzo, per continuare poi la fortunata carriera di scrittore. Sara’ anche attore impegnato, in Baaria di Tornatore e nel film Il sorteggio di Giacomo Campiotti. Ha iniziato la carriera negli anni settanta, nello stesso periodo in cui sul palco del locale si esibiscono Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Paolo Rossi e Francesco Salvi. Il suo personaggio più famoso è Vito Catozzo.