Un colonscopio a tre occhi per fare luce nei meandri dell’intestino alla ricerca delle lesioni più nascoste. Una tecnologia innovativa, sperimentata per la prima volta in Italia in Humanitas, che coordina uno studio multicentrico, a seguito di numerose ricerche condotte in Israele e in America. Lo strumento sarà presentato in occasione di “Image”, Convegno internazionale di gastroenterologia a cui parteciperanno medici provenienti da ogni parte del mondo, in programma in Humanitas da giovedì 19 a sabato 21 giugno presso il Centro Congressi dell’ospedale. Promotori dell’evento i dottori Alessandro Repici, responsabile dell’Endoscopia di Humanitas, Alberto Malesci, responsabile del Dipartimento di Gastroenterologia Silvio Danese, responsabile del Centro di Ricerca e Cura per le malattie infiammatorie croniche intestinali.
Il colonscopio a tre occhi “Si tratta di uno strumento avveniristico – dice il dott. Alessandro Repici – che permette di raffinare la sensibilità diagnostica e quindi di scorgere la presenza anche delle lesioni più nascoste della parete del colon aumentando la capacità di diagnosi del 70-80%. Il colonscopio dotato di tre telecamerine al posto di una, permette di studiare il colon da tre angolazioni diverse ottenendo una maggiore accuratezza nella visione, ad esempio, di polipi e lesioni del colon. Si tratta di un’importante sperimentazione che partirà in Italia con uno studio multicentrico coordinato dal nostro ospedale”.
L’endoscopia, arma efficace contro i tumori superficiali nel tratto gastrointestinale “Grazie all’endoscopia – spiega il dott. Alessandro Repici – oggi è possibile effettuare una diagnosi dei tumori gastrointestinali, risolvendo in modo definitivo i problemi dei pazienti con tumori superficiali. Quando, infatti, i tumori che interessano il colon, lo stomaco, e l’esofago si trovano nel primo tratto della parete, l’intervento endoscopico è ormai consolidato come prima scelta rispetto alla chirurgia”.