(ITALPRESS) – Il messaggio e’ forte e chiaro: nel prossimo quadriennio Malagò non avrà alcuna cambiale elettorale da pagare e potrà dedicarsi con forza alle riforme importanti, a partire dalla semplificazione e uniformazione dei regolamenti elettorali per arrivare all’accorpamento di alcune federazioni e discipline associate. Lo farà con il segretario generale Roberto Fabbricini, confermato fino alle Olimpiadi di Pyeongchang e poi pronto a passare alla Coni Servizi, sostituito da Carlo Mornati. E lo farà con una Giunta composta, tra gli altri, dal braccio destro Chimenti, nominato anche vice presidente vicario, e con Alessandra Sensini ad occupare l’altra vice presidenza, oltre che da un fortissimo Angelo Binaghi, secondo presidente più votato e subito sceso in campo per difendere il calcio escluso dalla sala del potere: “Non e’ possibile che la Federcalcio conti come una federazione con soli 300 tesserati”, ha sottolineato il numero uno del tennis. Completate le necessarie riforme, magari lo sport italiano potrà anche tornare a sognare un’Olimpiade dopo la ferita di Roma, sempre che i Giochi del 2024 non saranno assegnati a Parigi. “Il presidente di un comitato non deve mai rinunciare al sogno olimpico”, ha ribadito Malagò lanciando un messaggio anche al Movimento 5 Stelle che ha bloccato la candidatura di Roma per il 2024: “Ho realizzato i 4/5 del programma presentato nel 2013, ma alcune cose non sono state possibili per volontà esterna. Ecco, qualunque decisione politica va rispettata, ma deve sempre esserci una soluzione alternativa”. Qualche lacrima e la voce rotta nel ringraziamento “alla mia famiglia per la pazienza”, poi subito al lavoro: il Malagò bis è già cominciato”.

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