Il ministero dell’Interno ha chiarito con una nota la questione del controllo dell’identità. I gestori sono obbligati a verificare la validità del certificato verde, mentre la verifica dei documenti è discrezionale: non è sempre obbligatoria, ma è “necessaria nei casi di abuso o elusione delle norme, come, ad esempio, quando appaia manifesta l’incongruenza con i dati anagrafici” del green pass. Arrivato anche il parere del Garante della Privacy con il quale
rispondendo a un quesito della Regione Piemonte, ha chiarito che le figure individuate dal Dpcm come “verificatori” del green pass, sono legittimati a far esibire i documenti anche se non rivestono la qualifica di pubblici ufficiali.
A prestissimo per nuovi e positivi aggiornamenti, buona giornata e buone vacanze a tutti voi. Amerigo Saggese