Certificato antipedofilia
PIZZUL (PD): “LA GIUNTA CHIEDA AL GOVERNO DI DARE TEMPO A TUTTI DI ADEGUARSI E SENZA SANZIONI”
Da lunedì 6 aprile entra in vigore il decreto legislativo che attua la direttiva Ue relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, il cosiddetto ‘certificato antipedofilia’. “Significa che migliaia di persone saranno costrette a presentare il certificato penale del casellario giudiziario e i datori di lavoro a verificarlo in tempi strettissimi e a rischio di multe elevatissime: una situazione che rischia di diventare insostenibile”, lamenta Fabio Pizzul consigliere regionale del Pd e capogruppo in VII Commissione Istruzione del Consiglio regionale, che in proposito ha presentato una mozione.
Come è noto, il certificato penale serve a verificare l’eventuale esistenza di condanne per pedofilia o comunque “sanzioni interdittive all’esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori”. Il problema grosso, fa presente Pizzul, “si pone in particolare per docenti, collaboratori scolastici, educatori professionisti che dovranno spendere tempo e soldi, una trentina di euro, per procurarsi il certificato, con un’immaginabile mole di lavoro per le Procure e relativi rischi di rallentamenti generali del sistema”.
Le sanzioni amministrative pecuniarie per il datore di lavoro in caso di mancato adeguamento vanno da 10 a 15mila euro.
Alla Giunta Pizzul chiede un impegno “ad attivarsi presso il Governo affinché al più presto chiarisca, ad esempio attraverso una circolare esplicativa, le modalità e i tempi di applicazione del decreto e provveda, nel frattempo, a non dare immediatamente seguito alle sanzioni amministrative per inadempienze, lasciando il tempo a tutti i soggetti interessati di adeguarsi alle nuove disposizioni”.
Milano, 4 aprile 2014
www.fabiopizzul.it