LATINOAMERICANDO
Il festival latino chiude dopo 25 anni. Un clone a
Malpensa
La direttrice della kermesse: finite le energie
di Matteo Speroni
Una notizia dal sapore malinconico, di saudade , come si direbbe in Brasile. Quest’estate il «Festival Latinoamericando» non si farà. Quella del 2015 sarebbe dovuta essere la venticinquesima edizione di una manifestazione nata nel 1991 in piazza del Cannone che poi, dal 1997, si era trasferita in modo stabile nell’area esterna al Forum di Assago. Ma quella del 2014 rischia di essere stata l’ultima edizione.
«Non abbiamo le energie per sostenere un tale impegno», spiega la direttrice Franca De Gasperi, che con suo marito Juan José Fabiani, scomparso nel 2011, l’aveva inventato. «Sono stata nominata ambasciatrice della rete di donne Women for Expo – prosegue De Gasperi – e gestirò due spazi dedicati all’alimentazione e al cibo naturale proprio nell’area dell’Esposizione universale, non riesco anche a seguire il festival». Una rinuncia che «non dipende da problemi economici della macchina organizzativa» (peraltro imponente), afferma De Gasperi, la quale, per il futuro, non si sbilancia: «Riguardo a un possibile ritorno di Latinoamericando nei prossimi anni siamo ancora in fase di studio».
Su un punto però è chiara: «Con l’altro festival che ci sarà quest’estate io non c’entro nulla». Sì, l’altro festival. Perché dalle ceneri di Latinoamericando è sorta una nuova rassegna, che si chiamerà «International & Latin Fiexpo», in programma dal 19 giugno al 29 agosto, e avrà come sede il sito di Malpensa Fiere, nel comune di Busto Arsizio. «Si svolgerà su un’area di 75mila metri quadrati», anticipa Alessandra Azzolari, creatrice del neonato festival con il suo compagno Felice Di Meo, 38 anni lei, 52 lui, entrambi italiani. Insieme hanno lavorato per anni al vecchio festival: «Curavamo la discoteca principale, il Salsodromo , abbiamo una grande esperienza nel genere». Ho dedicato la mia vita al divertimento degli altri – racconta Azzolari – durante Latinoamericando arrivavo lì alle due del pomeriggio e me ne andavo a notte fonda. In più, daremo lavoro a molta gente rimasta senza, dopo la chiusura del vecchio festival». E i concerti? Latinoamericando, nel 2014, per esempio, ne ha ospitati 56. «Ci sarà uno spazio eventi dedicato anche alla musica dal vivo, che però sarà una delle tante proposte, tra danze folcloristiche, sfilate, mostre, show. Il prezzo d’ingresso sarà popolare, 5 euro, e chi vorrà seguire i concerti pagherà un biglietto a parte. Non mancheranno, ovviamente, i ristoranti i bar, l’area bambini e persino un luna park».
Il tutto, però, non alle porte della città, come ad Assago, dove si arriva con la metropolitana, ma a Malpensa. «In macchina è facile – dice Azzolari – e poi c’è il treno. Comunque – aggiunge – come pubblico puntiamo sulle province di Varese e Como, dove ci sono moltissimi appassionati di musica latinoamericana, lo testimoniano le tante scuole di ballo, più numerose che a Milano». Addio, dunque, al ritmo di salsa accanto allo sfrecciare delle automobili in tangenziale, e benvenuta la fiesta al rombo dei motori degli aeroplani.